Più libri, meno case editrici e soprattutto pochi lettori. E’ questo il quadro delineato dall’Istat che, con un’indagine accurata, condotta nel biennio 2009 – 2010, ha delineato la situazione generale del rapporto tra italiani e libri. I dati non sono incoraggianti e, ancora una volta, ad uscirne vincitore è il mondo virtuale, da qui l’aumento di ebook, news e informazioni ricercate su internet soprattutto dai giovanissimi.
E’ calato nel 2010, rispetto al 2009, il numero di case editrici pari a 2700, mentre sono aumentate quelle che hanno cessato la propria attività, rispetto al numero di nuovi editori. Nonostante questa linea discendente la produzione libraria è aumentata notevolmente, così come il numero dei titoli; si è passati da 57.558 nel 2009 a 63.800 nel 2010, con un aumento del 10%. Per le tirature, invece, il dato è meno incoraggiante: da 208 milioni di copie a oltre 213 milioni (+2,5%). Si è poi ridotta del 7,6% la tiratura media di ciascuna opera (da oltre 3.600 copie per titolo del 2009 a poco più di 3.340 nel 2010).
Ma quali sono i libri che più attirano l’attenzione dei lettori? In testa abbiamo la letteratura moderna, con i racconti e i romanzi, e al secondo posto si confermano le opere per ragazzi, che rispetto al 2009 aumentano del 13,7% per numero di titoli e del 12,6% per tiratura.
Si legge più al Nord che al Sud, dove la quota dei lettori scende sotto il 35% e le donne si confermano le lettrici più accanite, con 51,6%, contro il 38,5% dei maschi.
Nel 2011, inoltre, “poco meno di 26 milioni di Italiani di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici e/o professionali. Rispetto al 2010 i lettori di libri diminuiscono, passando dal 46,8% al 45,3% della popolazione.”